DOVE IL SOGNO INVESTE IL REALE

Un sognatore, un uomo che guarda alle stelle col cuore ancora bambino.
Che ha strappato frammenti ad una cometa ed ora nasconde piccole luci nella sua mano.


martedì 31 dicembre 2013

LA PANCHINA


fa freddo stanotte
la pioggia da poco è passata
e odora la terra di morte
umide gocce in attesa
ancora sui rami
spogliati da foglie
con più nulla da offrire

mi giro un pochino
la panchina consunta
non offre riparo
ma l'alba è lontana, lo so
sarà lunga l'attesa
un lampione laggiù
spande un vago chiarore
e disegna contorni
sulle gocce di brina

sarà festa domani 
diceva un passante
di cosa non so
non conto più i giorni
seguo il tempo che resta
su una strada in salita
il freddo e la fame
miei compagni di vita.


lunedì 23 dicembre 2013

SULLA SCIA DI ANTICHI SOGNI


quante stelle 
stasera nel cielo
come gemme irridenti
sul manto di nero colore
e davanti, incantata
sorge una luna maestosa
sfiorata da nube sottile
quasi landa innevata

è gelido il vento
e parla un linguaggio
di terra privata dal sole
poi le redini tendo
come gesto d'invito
e più svelto ora è il passo
verso un punto impreciso

il bosco si apre
seguendo il sentiero
che rende la notte
ancora più nera
ma le renne non chiedono
in che direzione
solo alberi muti
coperti di neve
in questa terra straniera

mi sistemo il berretto
mentre vedo le luci, laggiù
ad un passo dal cielo
e la slitta sobbalza 
fra le ombre allungate
forse fantasmi
da chiari di luna

sorrido
la barba carezzo
sono buffo lo so
come un rosso papavero
su di un campo d'avena

ma stanotte
quando le ore
si uniscono al gelo
io lascio cadere dei sogni

come un pugno di stelle
che danza nel vento
nella notte serena.


venerdì 20 dicembre 2013

ORME DAL PASSATO



il domani è chimera
il presente lo vivo
ma solo un istante
e s'è fatto già ieri
le mie certezze
sono solo i ricordi
belli o brutti non conta
restano l'unica prova
a narrare
che io sono esistito

il passato ha pareti
ha scritto una storia
un volume di pagine
dove potersi trovare
è il rifugio concreto
per capire gli errori
ed ogni volta guardare
per poter ripartire.



FANTASMA D'AMORE



solo un'ombra
sono stato per te
una nota stonata
al concerto che un giorno
cantava alla vita
e promesse d'amore
nemmeno sussurri
portati dal vento
in quelle notti
fuggite alla luna

su terre di gelo
non nascono fiori
nè voli di rondine
ricamano il cielo
le tele di sera
non hanno colore
e il mattino non dona
che pallide aurore

fantasma d'amore
non lascia ricordi
ed a scrigno di gioie
non cede valore
nemmeno
a quel prezzo
di trenta denari

una goccia di pianto
incerta si lascia cadere
tracciando sentieri
verso ignoto destino

passano ore
spogliate dai sogni
che più l'oblìo
non hanno
da offrire.


GENESI



un lieve respiro
come una carezza di vento
poi sale un nome
vestito di sole
che sfida il cielo
appena velato
laggiù all'orizzonte

oggi è il giorno
che apre sentieri
accende le stelle
e da luce all'aurora

il giorno
che un canto
l'uomo offre alla sera

mentre un Dio
si solleva
guarda alla vita
e grato
inizia il cammino.



...il giorno che l'uomo creò Dio


DESERTO D'ANIMA



è freddo il vento
nella notte oscura
sotto un cielo pieno
d'irridenti stelle
mi fissano lassù
quasi con sfida
dove mai la mano
le potrà ghermire

cammino senza fretta
i piedi a sprofondare
la sabbia così fine
ed ad ogni passo
ingoia la mia orma
quasi a cancellare
quel destino

secche le labbra
senza speranza 
cercano ristoro
e non c'è filo d'erba
che possa almeno offrire
una smarrita goccia
di rugiada

mi siedo stanco
tra le uguali dune
dove s'è persa
ogni fantasia
laggiù nell'orizzonte
un pò di luce appare
forse messaggero 
di un'aurora

troppo lontano
per me
che vedo solo
notte oscura.


NELL'ONDA CHE TRASCINA


respiro, profondo
assorbo l'aria d'un vento 
che brucia la pelle 
e le tue labbra non sanno 
ormai più trattenere

è un viaggio 
su un tempo sospeso
tra bagliori d'un cielo 
confuso
fra la notte ed il giorno
percorso diviso
tra l'andare e il ritorno
su un'orbita cieca
che non si può
più fermare

sono persi i tuoi occhi
forse smarriti
su stelle lontane
ti aggrappi più forte
e strette le dita
fino a far male
poi le gambe a legare
quasi che l'onda
strappare potesse 
quell'àncora che invece
al molo rimane

ma la tempesta ora sale
e spazza i pensieri
parole d'amore 
son preda del vento
e sembra soltanto 
un idioma straniero

un gemito sale
quasi un lamento
d'un mondo
che non sa 
non conosce dolore

e sguardi smarriti 
si cercano ancora
consci dell'onda vicina
che tutto trascina
verso lidi lontani

poi stretti
più stretti
senza respiro
del gorgo impazzito
subiamo i furori.


D'UN CUPO GIORNO




vanno confuse
sul vetro appannato
incerte lacrime di cielo
senza far rumore

cupo il mio mondo
fuggito l'orizzonte
ogni colore è spento
come un dolore
che prende il sopravvento
e nulla lascia a gioie
divenute aliene

cade incessante
senza mai fretta
pioggia che sa 
d' inverno
del tempo ormai padrona
come la nebbia
che si muove stanca
e soffoca il mio mondo
quasi volesse
togliermi il respiro

immobile, la fronte
posata su quel vetro
resto a guardare
l'agonia d'un giorno
che non vedrà tramonto
per sognare

solo un morire lento
come quel vuoto
che mi opprime 
e sente sue
le fredde lacrime 
cadere.


venerdì 6 dicembre 2013

LADRO D' AMORE




come un'ombra mi muovo
come un ladro, si
che ruba l'amore
e travolge confini
per vivere un attimo
che non ha più orizzonti
poi strappa possente
brandelli nel cielo
dove il desiderio
brucia anche il dolore

ma non importa
non conta se fa male
voglio un momento
che bruci di passione
e non pensare poi
al prezzo da pagare

ho scelto il dolore
d'un tempo vissuto
forse il rimorso
d'un sogno mancato

ma non mi pento
no
per non morire
di solo rimpianto 


mercoledì 4 dicembre 2013

IL GIARDINO DEI RICORDI



i ricordi hanno fusti
e radici legate 
a una terra ch'è dura
di molti è bastato
un solo momento
per restare qui
sotto il cielo
dove regna
sol la memoria

tra un ieri perduto
e un confuso presente
vivo un limbo di ombre
forse un regno di niente

ma lì tra i ricordi
ho qualche certezza
ciò che son stato
chi ho amato 
e mai ho saputo
scordare

chissà se i ricordi
custoditi nel cuore
lì dentro un giardino
sanno vivere al buio
se dopo la notte
avrò ancora radici
e prenderò anch'io
una spazio tra loro.



lunedì 2 dicembre 2013

LIQUIDE MOLTITUDINI




sembrano inquiete
le presenze aliene
che vanno sul selciato
con soffocato ardore
quasi un calpestìo
d'infinite ombre
nel passarmi accanto
con dei tacchi a spillo
fra gl'incerti schizzi 
e i rigagnoli improvvisi

s'è offuscato il cielo
del sole il suo sorriso
è andato oltre le nuvole
ho fatto una barriera
di un ombrello fragile
mentre ruscelli morbidi
corrono la strada.


giovedì 21 novembre 2013

TRA LA NOTTE E IL GIORNO




s'è acqietato il sole
nascosto fra rilievi
di silenzio
lasciando dei colori
su nel cielo
dove lucienti astri
già premono impazienti
per prendere possesso
d'un regno che sembra
di cristallo

mi fermo ad osservare
il tempo separato 
tra la notte e il giorno
prima che l'infinito esploda
mostrando tante gemme
al suo mantello.


INVASION




forse è solo un respiro
del Signore Inverno
il soffio d'aria fredda
che sfiora la mia pelle
mentre il blù cobalto
si vela di pallore
mondi di vapore
che danzano nel cielo

i sogni di un'estate
vanno nei ricordi
ora che avanza lento
l'esercito sui monti
presto verrà in silenzio
qui sulla pianura
e orde correranno
con aliti di gelo.


UN PO' PER CASO



vanno destini
verso orizzonti folli
in cerca d'un cammino
che non ha mai certezze

un bivio s'avvicina
e non sai che fare
in quale direzione
fino a un'altro incrocio
nascosto chissà dove

osservi la tua mano
le linee che attraversano
ti chiedi se hanno un senso
o narrano un domani
se esisti per un caso
oppure una ragione
forse una pedina
che non avrà memoria

resta appena un'orma
di te, del tuo cammino
nato senza volere
per un assurdo gioco
del destino.


NATURA VIVA





ho visto il mare
specchiarsi su nel cielo
quando il sole
coglie il suo tramonto
e l'orizzonte lontano
veste i colori 
delle foglie cadenti

e dipinti folli osservo
come boschi d'autunno
tracciati sul mio mondo
forse da una mano
che ha perso ogni ragione

mentre laggiù
confuse tra le ombre
dolcemente, sfumano
nubi di porcellana
intrise di viola.


LA CITTA' DEI MORTI




cammino pensieroso 
fra le tombe
dove ogni lapide
veste di ricordi
e mi soffermo un pò
sopra dei nomi
dove ho posato un dì
dolore e pianti

ecco mia madre
è là, in terza fila
ed il suo sguardo è perso
vaga  l'orizzonte
più avanti lei
compagna mia di sogni
che mi lasciò da solo
in questa breve vita

poi ancora altri
ed altri ancora
silente popolo
della città dei morti
figure un tempo 
di tanti miei ricordi
passati oltre la soglia
dove c'è  l'infinito

tutti mi fissano
nel passare accanto
sfilano lente scene
di tempi ormai perduti
dei giorni allegri
oppure molto cupi
di bramosie, egoismi
d'amore grande 
o follìe vissute

tutto è rimasto fuori
oltre il cancello
dove la vita veste
di illusione
tutto si perde 
dietro fredda lapide
finchè ogni ricordo
sbiadirà nel vento.



TENEREZZE



il tempo vola via
si perde fra i ricordi
e il fuoco sulla pelle
ha perso un pò calore
ma il giorno non tramonta
e vive di tepore
come la sua luce
che non toglie amore
e vive ogni momento
cercando una carezza

il tempo corre, va
come un respiro
che indietro mai ritorna
con te ho vissuto
gli attimi di sole
e con dolcezza
ancora mi soffermo
dove il cielo dipinge
colori d'un tramonto.



DREAMING




hanno ali i miei pensieri
e si perdono lassù
dove il vento corre
e mondi immaginari
invadono i miei sogni



venerdì 1 novembre 2013

SOGNANDO



ho atteso la vita
sul muro del tempo
dove un solco sottile
ne racconta la storia
una riga tracciata
sopra un pulsare
un istante, un respiro
che non ha mai memoria

forse il mio tempo
ha un tetto di stelle
misto alle ombre
che inseguo sognando
il principio è confuso
e mistero il finale
guardo solo le orme
che parlano al vento.


COME LE FOGLIE




sembra sospeso il tempo
mentre ogni foglia
si veste di colore
forse mostra soltanto
ricordi di un'estate
quando i sospiri
diventano carezze
come i sussurri
che parlano d'amore

intorno tutto muta
come le foglie
rosse di passione
un attimo di vita
sazio di rimpianto
prima che il cielo cada
e il suolo ne raccolga
ogni languore.


sabato 26 ottobre 2013

IL CASSETTO DEI SOGNI


li ho messi tutti lì
i desideri ambiti
figli di stelle aliene
privi d'ogni aurora
e dentro son rimasti
nel cassetto chiuso
dove il tempo vola
lasciando una memoria

i sogni hanno le ali
e inseguono orizzonti
fra venti invisibili
vestiti di chimere
forse li ho racchiusi
per dare lunga vita
e non veder morire
su terre d'illusione.

sabato 21 settembre 2013

LA SCIENZA DELL'INFELICITA'



ho percorso il cammino
di tutta una vita
cercando sorgenti 
invisibili agli occhi
dove si cela
la felicità
che ho a tratti trovato
senza aver mai capito 
dove essa è racchiusa

ma forse la vita
è solo una scienza
priva di quiete
dove mai esiste
un punto d'arrivo

e il monte più incerto
l'unica via da seguire
per trovare improvvisi
quei frammenti di gioia

come perle 
racchiusi 
tra gli anfratti 
dell'anima.


mercoledì 18 settembre 2013

QUELL'ARMONIA D'AMORE




sembra una melodia
quel respirare lento
mentre le labbra vanno
a frugare il viso
in cerca d'un qualcosa
privo di confine

e noi 
vicini sempre
gli occhi un poco chiusi
forse per non vedere
un mondo senza fine
pieno di calore
dove i sentieri
inseguono le ombre
lontano da ogni luce

è un vagare lento
un esplorare calmo
quell'intimo godere
quasi un rubare al cielo
un'armonia d'amore

prima che il fuoco 
divampi all'improvviso
come un vulcano inquieto
che non si può fermare.


CONTRASTI




ho visto il sole
incendiar la terra
con luce priva di calore
e disorientar le ombre
venute troppo in fretta
a calpestare il suolo

mentre lassù
eserciti di nuvole
tessono incerte trame
per occultar le stelle.



MARE NOSTRO




elegante
un gabbiano plana
contro il vento
unico rimasto
in questa spiaggia
d'anonimo settembre
un freddo vento
che ogni voce
già ha portato via 

tutto è fuggito
come le rondini
che più non
danzano nel cielo
solo il gabbiano
le ali tese
a sfidare il volo
resta lassù
a farmi compagnia

si alzano le onde
sempre più vicine
sembrano avverse
al mio sedere accanto
una mi spruzza 
quasi con veemenza

forse mi dice :
non sono più 
il tuo mare.