quante stelle
stasera nel cielo
come gemme irridenti
sul manto di nero colore
e davanti, incantata
sorge una luna maestosa
sfiorata da nube sottile
quasi landa innevata
è gelido il vento
e parla un linguaggio
di terra privata dal sole
poi le redini tendo
come gesto d'invito
e più svelto ora è il passo
verso un punto impreciso
il bosco si apre
seguendo il sentiero
che rende la notte
ancora più nera
ma le renne non chiedono
in che direzione
solo alberi muti
coperti di neve
in questa terra straniera
mi sistemo il berretto
mentre vedo le luci, laggiù
ad un passo dal cielo
e la slitta sobbalza
fra le ombre allungate
forse fantasmi
da chiari di luna
sorrido
la barba carezzo
sono buffo lo so
come un rosso papavero
su di un campo d'avena
ma stanotte
quando le ore
si uniscono al gelo
io lascio cadere dei sogni
come un pugno di stelle
che danza nel vento
nella notte serena.
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