respiro, profondo
assorbo l'aria d'un vento
che brucia la pelle
e le tue labbra non sanno
ormai più trattenere
è un viaggio
su un tempo sospeso
tra bagliori d'un cielo
confuso
fra la notte ed il giorno
percorso diviso
tra l'andare e il ritorno
su un'orbita cieca
che non si può
più fermare
sono persi i tuoi occhi
forse smarriti
su stelle lontane
ti aggrappi più forte
e strette le dita
fino a far male
poi le gambe a legare
quasi che l'onda
strappare potesse
quell'àncora che invece
al molo rimane
ma la tempesta ora sale
e spazza i pensieri
parole d'amore
son preda del vento
e sembra soltanto
un idioma straniero
un gemito sale
quasi un lamento
d'un mondo
che non sa
non conosce dolore
e sguardi smarriti
si cercano ancora
consci dell'onda vicina
che tutto trascina
verso lidi lontani
poi stretti
più stretti
senza respiro
del gorgo impazzito
subiamo i furori.
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